Il senso del tatto tra i 5 sensi è quello più misconosciuto, pur essendo essenziale alla vita di un individuo. Gli Atzechi ed i Maja, non a caso,lo consideravano il senso primario.
Un numero infinito di fibre sono concentrate sulla pelle, che ricopre l’intero organismo ed è costituita da tre strati, da tre membrane chiamate:
1) l’epidermide, con cellule morte ed indurite, insensibili agli stimoli esterni;
2) lo strato di Malpighi, formato da cellule prolifere, sottostante allo strato precedente ( le cellule “nuove” sostituiscono le cellule superficiali in via di estinzione che si distaccano sotto forma di scaglie, forfora, etc.);
3) Il derma, la zona più interna, costituita di cellule vive, sensibilissime, percorse ed irrorate da vasi sanguigni. La parte superficiale del “derma “ non è liscia, ma ricca di rientranze e sporgenze. E’ proprio in queste sporgenze che si trovano gran parte delle “papille nervose” da cui hanno origine le fibre nervose. L’interno del derma è percorso da innumerevoli “ fibre elastiche” di tessuto connettivo; più sotto si trovano le cellule di grasso costituenti il pannicolo adiposo.
La pelle è un efficacissimo regolatore della temperatura del corpo: una specie di “succursale dei reni. Ma è anche “ organo di difesa” . Protegge l’organismo dal caldo e dal freddo; dall’umidità e dalla polvere; dai veleni e dai microbi, dall’assalto di una quantità di parassiti, animali e vegetali, etc..
E’ inoltre un importante “organo respiratorio”.
Nella pelle albergano,oltre alle” ghiandole sebacee”, anche” le ghiandole sudoripare”, costituite da esili tubicini, che dalla superficie cutanea scendono in profondità nel connettivo sottocutaneo (dove formano un fitto reticolo di capillari). Sono queste le ghiandole che secernano “il sudore” tramite i pori dell’epidermide.
Il sangue, depurato attraverso queste ghiandole, scivola, mediante piccolissimi capillari, intorno alla peluria ed espelle una grande quantità di acqua contenente le sostanze stesse che di solito porta ai reni ( urea, acido urico,fosfati e sali di sodio, potassio, calcio, magnesio etc.). La quantità di sudore emessa durante il giorno è perciò in ragione inversa alla quantità di orina eliminata.
Questo complesso sistema invia e riceve un’infinità di informazioni, raccolte ed elaborate dal cervello.
Ogni oggetto, ogni materiale, ogni essere umano od animale che sfiora, tocca, comprime la nostra pelle stimola a vari livelli i ricettori, più o meno in profondità, stimoli che vengono immediatamente percepiti dal cervello, innestando una reazione di accettazione (piacere) o di rifiuto (sgradevolezza).
Anche il calore ed il freddo generano differenti e spesso del tutto soggettive sensazioni. La pelle registra queste differenti sensazioni: con contrazioni e distensioni, con arrossamenti spesso definitivi ( vedi eczema o psoriasi), con i quali il cervello imprime la sua sofferenza, il suo marchio.
La pelle segnala anche l’errata alimentazione o l’insalubrità dell’ambiente circostante o delle persone che si frequentano, distendendosi, tendendosi o aggrottandosi.
Ogni individuo dovrebbe imparare a distinguere i vari segnali corporei ed in particolare quelli della propria pelle, che mostrano il disagio o lo stress cui è stato sottoposto l’organismo, ma, nella maggior parte dei casi non sa assolutamente come affrontare questi momenti di particolare stress emotivo o fisico, in cui la tensione o la pressione cutanea sono più forti ed evidenti e ciò lo induce, specialmente nel mondo occidentale, a far progressivamente assopire questo > senso < rendendolo insensibile e perdendo cosi il controllo delle informazioni che vengono continuamente ricevute e trasmesse dalla pelle.
Ma il danno più grave generato da quest’insensibilità è soprattutto la progressiva perdita del controllo e del corretto uso delle mani e dei piedi, che oltre a rappresentare i punti maggiormente sensibili alla percezione, restano fondamentali per il controllo e la diagnosi degli organi interni ( cuore, stomaco, milza, fegato, appartato intestinale etc.), concentrandosi nei rispettivi palmi i recettori finali dei principali organi,che, secondo la scienza medica orientale, possano essere stimolati e curati con opportuni massaggi (vedi schede).
Come si accennava all’inizio di questa breve introduzione la scienza medica antica, che più teneva in conto il corpo, la pelle e le estremità degli arti, era soprattutto quella peruviana, che conosceva l’influenza sull’uomo delle manifestazioni della natura esterna (Hanan), come il Sole, la Luna, l’energia cosmica e quella tellurica, natura esterna con la quale doveva essere mantenuta una costante interrelazione armonica per non incidere sulla salute dell’organismo. E proprio per questo motivo che la cura e la salvaguardia della pelle era oggetto di particolare studio ed attenzione da parte degli uomini di medicina, gli Hampi Kamajoq, che osservavano ogni variazione o lesione e i tempi di recupero e sanazione a fronte di ferite da taglio, contusioni e lacerazioni.
Essi sapevano come lenire il dolore e come guarire, intervenendo con opportuni rimedi, anche le più atroci ferite o traumi. Utilizzavano infatti le loro conoscenze di erboristeria, mineralogia, aromaterapia, fisioterapia e soprattutto una raffinata tecnica di massaggi e di manipolazione, che, tra le diverse tecniche terapeutiche da loro usate,era considerata la più diretta ed immediata, perché richiedeva esclusivamente ” l’uso delle mani”, un bene subito disponibile.
Lo scopo del massaggio era ed è tuttora per gli indiani Quechua, discendenti degli Incas, quello di armonizzare l’individuo afflitto da eccesso o dispersione di energia, derivante da una serie di tensioni emotive continue (ansia,dolore, rabbia,gelosia, stress, paura, preoccupazioni).
La pratica costante di questa tecnica porta non solo il soggetto attivo, ma sopratutto quello passivo ad una profonda e sistematica conoscenza del proprio Sé, che proprio attraverso la pelle, tornata vitale e sensibile,esprime le varie sensazioni e reazioni, che possono essere meglio comprese, consentendo, spesso a livello inconscio, di eliminarne le cause e gli effetti.
L’anima > il Sé interiore < mostra sulla pelle il suo carattere, la sua personalità ,le sue sensazioni e reazioni e racconta, per chi sa leggerla,la sua storia, come del resto ogni parte del corpo.
A tal proposito ci è sembrato divertente inserire,tra le schede allegate alla tavola sul “tatto”, una pagina tratta dal libro di J.M. Ragon “Massoneria occulta ed Iniziazione ermetica”, casa Ed, “Atanor”, pag.69, in cui l’autore ritiene di poter distinguere, attraverso la diversa e particolare forma della mano, un cretino da un individuo molto intelligente.
Ci è sembrata una “chicca” intellettuale, che conferma come” le persone intelligenti” spesso non si accorgano di avere delle mani e dei polsi da “cretino”.
Questo divertente racconto è stato scelto anche per mettere in evidenza l’ignoranza che regna in materia nella nostra famiglia.
La maggior parte dei massoni non sa infatti come leggere e comprendere i messaggi del proprio corpo e come utilizzare al meglio i 5 sensi.
Sul tatto le conoscenze si assottigliano fino a scomparire, perché non si cura più l’abbigliamento, la postura e la ricettività psicofisica e spirituale, che presuppone un costante e specifico lavoro preparatorio di meditazione e di rilassamento neuro- muscolare.
Ogni fratello infatti dovrebbe arrivare in Loggia completamente pulito con abiti freschi o, meglio, con una clamide fresca di bucato, da indossare sopra gli abiti, anche se sarebbe preferibile fosse a diretto contatto con la pelle.
L’utilizzo di una clamide pulita, a contatto con la pelle, su un corpo appena lavato senz’altro indumento che un perizoma, avrebbe infatti lo scopo di mantenere inalterato il rapporto con l’ambiente e con gli altri fratelli di Loggia presenti ai lavori rituali.
La clamide da indossare in grado di apprendista e di compagno deve essere di cotone, materiale neutro e vegetale, che consente la tintura in nero, considerato il colore più adatto per queste fasi di studio e di apprendimento, anche perché è un colore che assorbe e trattiene tutte le energie, soprattutto quelle prodotte dai chakra inferiori, coperti a loro volta dal grembiule della stessa pelle di pecora utilizzata per rivestire le mani.
Il Grembiule copre infatti la parte inferiore del corpo, il basso ventre, isolando il plesso solare e i genitali, organi in cui la tradizione riconosce la sede dell’affettività e delle passioni, lasciando scoperta ed attiva la parte superiore del corpo, quella che è sede delle facoltà razionali e spirituali. Questo accorgimento serve a metterli al riparo dagli influssi interni ed esterni, non per sottrarli all’uomo,ma per sviare la loro efficacia verso altri domini, perché la pelle è sempre stata considerata come un protettore, un isolante, ma soprattutto come “un vettore di certi influssi”.
Ci sembra interessante a tal proposito dare una diversa lettura del significato esoterico del Grembiule.
Secondo alcuni interpreti il Grembiule simboleggia “la nuova pelle dell’iniziato”, quella pelle che YHWH consegnò ad Adam perché lo proteggesse dal mondo della materia e dal lavoro profano, inteso come “massima ricompensa dell’Uomo” e non come punizione, posto che sia svolto con cuore puro e non per fini avvilenti. Quindi, secondo questa visione, fino a quando la vecchia pelle del profano non si sarà dissolta e la nuova pelle iniziatica (simboleggiata dal Grembiule) non avrà attecchito, il trapianto dell’iniziazione non potrà dare i propri frutti.
Per quanto riguarda i guanti in generale si insegna ai Fratelli che”i guanti bianchi” simboleggiano ” le mani pure”, non insozzate dal sangue di Hiram.
Vorrei ricordare il momento particolare in cui vengono consegnati al neofita > due paia di guanti < ( uno personale e l’altro per la sua perfetta polarità contraria , cioè quella lunare ).
Il M:.V:. nel donare il > I° paio di guanti < parla di una “energia benefica” , che dovrebbe sgorgare dalle mani del > nuovo iniziato < .
Boucher, iniziato al Rito egizio da Ambelain nel 1943, cosi scrive a questo proposito: “ i Guanti bianchi sono, in Massoneria, non solo un simbolo, ma un oggetto rituale. Si sa in modo certo che una specie di magnetismo reale emana dalle estremità delle dita, e perciò, si presume che delle > mani inguantate di bianco < non possono far altro che lasciar passare un magnetismo filtrato e benefico. Da una Camera di L:. M:., in cui >tutti sono inguantati in bianco < si sprigiona un fluido particolare che perfino i fratelli meno sensibili talvolta avvertono. Una sensazione di calma, di serenità e di quiete si diffonde spesso in modo del tutto naturale. E va detto che l’influenza esercitata sull’ambiente libero muratorio da questo oggetto dell’abbigliamento rituale,é molto più profonda di quanto, a prima vista, si potrebbe essere tentati di credere”.
Certamente i guanti bianchi di pelle di agnello sollecitano il fratello a sperimentare il senso del tatto in modo diverso; si potrebbe dire “in modo inverso”, perché lo induce ad > invertire < il suo modo si sentire e di percepire il proprio >“Io” < come > calato < in un “vestito di pelle” e ciò avviene ottundendo, anziché esaltando la sensibilità tattile delle mani.
Anche la Chiesa, ben prima della Libera Muratoria, fin dai primordi adottò l’uso dei guanti in un contesto rituale, riservandoli esclusivamente ai vescovi ed ai cardinali. Oltre a sottolineare, nell’ambito della funzione liturgica, la particolare dignità vescovile, c’era, come del resto in Massoneria, una precisa valenza esoterica.
Infatti, come ricordano i Padri del Medioevo, ogni > dito < sottintende un proprio > simbolismo planetario < e, quindi, anche un proprio irradiamento particolare: da qui la necessità che ogni dito mantenga una completa indipendenza dalla dita che gli sono vicine e soprattutto dal pollice, a cui si riconosce una precisa valenza lunare.
Secondo Alberto Magno queste sarebbero le valenze delle varie dita della mano:
a) Indice = Giove
b) Medio = Saturno
c) Anulare = Sole
d) Mignolo = Mercurio
e) Pollice = Venere
f) Polpastrelli = Luna
Secondo la Nostra Tradizione le dita delle mani avrebbero altre valenze e altri riferimenti analogici.
Nei “Quaderni di Simbologia Muratoria” a cura del Grande Oriente d’Italia, a pag. 81, si precisa come le singole falangette della mano servono da campo zodiacale ed “ il doppio zodiaco” delle due mani serve a ricordarci > la duplice polarità < di ciascun segno o di ciascuna energia nel suo aspetto primo (fisico),secondo (animico), e terzo ( spirituale).
Secondo questa lettura > le valenze delle quattro dita < sarebbe la seguente:
a) Indice =Terra
b) Medio = Aria
c) Anulare = Acqua
d) Mignolo = Fuoco
Nella fattispecie del Simbolismo Muratorio le 12 falangette di queste quattro dita corrisponderebbero al lavoro ed allo sviluppo delle diverse capacità nei Tre gradi ( vedi a pag. 32):
I° Grado = Ariete, Toro, Gemelli, Cancro;
II° Grado = Leone,Vergine,Bilancia,Scorpione;
III°Grado = Sagittario, Capricorno,Acquario,Pesci;
Per quanto riguarda invece i > due pollici < in base all’attribuzione di > una polarità positiva < al braccio ed alla mano destra e di > una polarità negativa < al braccio ed alla mano sinistra, hanno “ il destro” valenza magnetica di Luna crescente ( 1° falange ) e Luna Piena (2° falange), mentre ”il sinistro” corrisponde alla fase decrescente (1° falange) ed alla Luna Nuova (2° falange).
In base a tale classificazione > le 14 falangette < di ogni mano battono il tempo durante i 28 giorni di ogni Lunazione.
Questa impostazione prettamente esoterica, in cui l’energia maschile e quella femminile si muovono all’interno ed all’esterno del corpo ( vedi schema di Budda e dei chakra) ci consente di valutare con ben diversa prospettiva > il dono < al neofita del “secondo paia di guanti”.
Il M:.V:. le consegna al neofita con le seguenti parole:
“… Questi guanti sono destinati a colei che rappresenta la tua perfetta polarità contraria, cioè quella lunare”.
Tutti pensano che > i secondi guanti < siano destinati ad una donna in carne ed ossa, legata al fratello per rapporti di parentela o di affetto.
In realtà una lettura ,di taglio prettamente esoterico, farebbe intuire una diverso criterio analogico interpretativo.
I secondi guanti sono offerti infatti non ad una “donna”, ma “alla perfetta polarità femminile e lunare dell’iniziato”, perché la risvegli e la armonizzi a quella maschile.
I guanti vanno pertanto indossati dallo stesso neofita, ma > rivoltati < in modo che la parte interna sia all’esterno, cosi che si possa constatare e vedere che “il guanto lunare”, indossato dalla mano destra (positivo, attivo,solare) può essere indossato solo dalla mano sinistra ( negatva, recettiva, lunare).
E da qui forse l’espressione popolare “E’ stato rivoltato come un guanto”.
Nei “Quaderni di Simbologia” a tal proposito si fa rilevare che > il dono < del > secondo paio di guanti < sarebbe quindi “formale e simbolico” e che in realtà si tratta dello “stesso paio di guanti”, che dovrebbe servire sul piano” fisico” e sul piano “metafisico” e quindi su entrambi, una volta equilibrate > le due energie < attraverso il cervello ed il cuore, tornati ad operare all’unisono.
Nessuno deve mai “ offuscarne il candore”, perché “le mani" di un Libero Muratore debbono essere sempre "pure” ed “equilibrate” nella conoscenza esterna ed interna delle > due polarità <, delle quali quella "lunare" è spesso squilibrata o bloccata.
A conferma della correttezza di quest’interpretazione analogica abbiamo allegato alla “tavola sul tatto” un interessante articolo preparato da una sorella martinista sulla “Catena iniziatica” , nel quale sono messe in evidenza le differenti polarità tra uomini e donne in catena, che impongono un diverso posizionamento delle mani, che in questo caso devono essere nude e scoperte, perché il contatto deve essere diretto, come quando il M:.V:. si sfila i guanti e li depone sull’Ara tutte le volte che invoca il S:.A:.M:. per soffondere sui fratelli i doni del Cielo e della Terra, prima di rinviarli nel mondo profano
IL TATTO
Il significato umano del tatto è notevolmente più profondo di quanto si sia sinora riconosciuto,anche perché, come ha citato l’etologo Desmond Morris “ E’ così fondamentale, che lo diamo per scontato “.
La pelle, in quanto organo recettore sensoriale, risponde al contatto con la sensazione del tatto, che comporta, sin dalla nascita significati umani fondamentali nello sviluppo comportamentale.
Il nostro corpo è completamente ricoperto dalla pelle, il primo a formarsi ed il più sensibile dei nostri organi , il nostro primo mezzo di comunicazione ed anche il più efficiente dei nostri mezzi di protezione.
Il senso del tatto, strettamente associato alla pelle, è il primo a svilupparsi nell’embrione umano ( quando l’embrione è lungo 2,5 cm ed ha un’età di 8 settimane. In questo stadio non ha occhi , né orecchi , ma la sua pelle è già molto sviluppata.Basti pensare che nel neonato il peso della pelle rappresenta il 19,7 % del peso totale, mentre nell’adulto è il 17,8 % ).
La superficie cutanea possiede un numero enorme di recettori sensoriali che ricevono gli stimoli di caldo, freddo, dolore, pressione; si ritiene che ogni centimetro quadrato contena circa 5000 recettori e i punti tattili variano tra 7 e 135 ( notare la differente distribuzione a livello della corteccia cerebrale nella rappresentazione dell’omuncolo sensorio, rispetto a quello motorio : vedi figure ).
Che l’importanza delle funzioni tattili della pelle non sia passata inosservata è evidente dalle molte espressioni del linguaggio comune nelle quali esse compaiono.
Di una certa persona diciamo che è “piena di tatto” o che “manca di tatto” , cioè che ha o non ha il delicato senso di ciò che è conveniente ed opportuno nei rapporti con il prossimo .
La mano , estrinsecazione più comune del senso del tatto , nella cultura odierna , profondamente visiva e legata alla scrittura , rappresenta lo strumento ultimo per verifiche ed accertamenti senza appello : “toccare con mano”, significa conoscere direttamente , andare a capire di persona .
Abbiamo un episodio importante da prendere in considerazione , simbolo e sintomo di un’intera vicenda culturale e filosofica : l’episodio citato da Giovanni, riguardante Tommaso, circa la resurrezione di Gesù
“Se non vedo nelle sue mani i segni dei chiodi, non metto il mio dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò” .
Dobbiamo considerare che la semplice sensazione del tatto come stimolo è assolutamente necessaria per la sopravvivenza dell’ organismo. E’ dimostrato che nessun organismo può sopravvivere a lungo senza stimolazione cutanea proveniente dall’esterno.
Le forme di stimolazione cutanea sono molto varie: dalla temperatura , alle radiazioni, alla stimolazione atmosferica, alla pressione, etc. .
Una adeguata stimolazione tattile nell’infanzia e nell’adolescenza è di importanza fondamentale per il sano sviluppo comportamentale dell’individuo. Studi sperimentali hanno dimostrato che, la deprivazione tattile nell’infanzia, ha , come conseguenza, carenze comportamentali nell’età adulta. Sembra quindi evidente che la stimolazione tattile dovrebbe iniziare con la nascita.
Si è visto pure come la cultura possa incoraggiare o istruire a sviluppare tipi differenti di soglia ai contatti ed alle stimolazioni tattili.
Praticamente le differenze culturali sono importanti nel rapporto tra esperienze tattili infantili, sviluppo della personalità e comportamento.
Le sensazioni tattili diventano percezioni tattili a seconda del significato che hanno acquisito con l’esperienza. Quando l’affetto e la partecipazione sono manifestati attraverso il tatto, esso sarà associato a questi significati e a gratificazioni rassicuranti.
Un’esperienza tattile inadeguata avrà come risultato la mancanza di queste associazioni e la conseguente incapacità ad avere con gli altri certi rapporti fondamentali. Ecco perché il tatto è così importante per l’essere umano.
Anche nel mondo iniziatico il tatto è di fondamentale importanza, possiamo infatti parlare di:
S U P P O R T I T A T T I L I
(Testo tratto da “Quaderni di Simbologia Muratoria )
L’Iniziando , appena entrato nel Tempio , riceve uno stimolo tattile consistente nella “punta della spada” puntata sul petto . Successivamente sarà sottoposto ad altre sollecitazioni tattili nelle prove dell’Aria, dell’Acqua, del Fuoco ed al principale supporto tattile che lo seguirà per tutta la sua vita massonica:
i guanti bianchi.
I G U A N T I
I guanti bianchi hanno una duplice funzione :
- sollecitare il Fratello a sperimentare il senso del tatto portandolo soprattutto a “sentirsi” , a sentire il proprio “IO” spirituale ,
-abituare il Fratello al Silenzio , alla possibilità di ottenere il cosiddetto “separando” dal
piano materiale che prelude al “distacco” e all’aprirsi ad una dimensione interiore e spirituale.
I T O C C A M E N T I E LE P O S I Z I O N I ALL’O R D I NE
I toccamenti , intesi come segni di riconoscimento e come gesti rituali , si basano sull’attribuzioe di una polarità positiva al braccio e alla mano destri, e di una polarità
negativa al braccio e alla mano sinistri. In mezzo ad essi, come equilibrante, vi è il cervello e l’intelletto dell’Uomo.
Le dita delle mani comportano altri riferimenti analogici:
- il numero “dieci” della Tradizione pitagorica e cabalistica
- il numero dodici dell’Astrologia : le tre falangi , falangine e falangette delle quattro dita non opponibili servono da campo zodiacale e il “doppio zodiaco di entrambe le mani ricorda la duplice polarità di ciascun segno o di ciascuna energia elementare nel suo aspetto primo (fisico) secondo (animico) e terzo (spirituale) .
- il numero quattordici delle giornate che intercorrono tra novilunio e plenilunio
Le posizioni dell’ordine , come i segni ad esse collegati, alludono alla possibilità di dominio sui piani fisico-razionale, animico-emozionale , spirituale - intuitivo mediante il controllo di “centri” sensoriali ubicati nelle diverse parti del corpo umano.
S T R U M E N T I - U T E N S I L I – O G G E T T I R I T U A L I
Con tutti gli strumenti,utensili, oggetti rituali i Fratelli un rapporto tattile – simbolico
C A T E N E D’U N I O N E
Le Catene d’Unione Fraterne, servono a fissare le energie e la volontà operativa dei Fratelli e a proiettare il proposito svolto durante la tornata affinché riverberino nel mondo l’oro spirituale prodotto e gli ideali di Libertà, Uguaglianza e Fratellanza
Fr. Compagno d’Arte :.