>>>> IV Parte <<<<
Capitolo 1
> ESEGESI DEL SIMBOLO CRISTIANO DELLA STELLA <
“Nella vita umana segni e simboli occupano un posto importante. In quanto essere corporale e al contempo spirituale, l'uomo percepisce ed esprime le realtà spirituali attraverso segni e simboli materiali. In quanto essere sociale, l'uomo ha bisogno di segni e simboli per comunicare con gli altri per mezzo del linguaggio, di gesti, di azioni.
> La stessa cosa avviene nella sua relazione con Dio <
“L'araldica è un linguaggio complesso e particolare costituito da una miriade di figure e lo stemma è un contrassegno che deve esaltare una particolare impresa, un fatto importante, un'azione da perpetuare. L'araldica ecclesiastica al nostro tempo è viva, attuale e largamente utilizzata. Per un prelato, tuttavia, l'uso di uno “stemma” deve oggi essere definito quale simbolo, figura allegorica, espressione grafica, sintesi e messaggio del suo ministero”.
Giorgio Aldrighetti, 70 anni, di Chioggia, araldista di fama e dignitario pontificio, in un interessante articolo ( pubblicato sui sito “Araldica Ecclesiastica”) dedicato allo studio dello “stemma” del Cardinale di Milano Ettore Scola, che gli aveva affidato il compito di progettarlo, affronta tra gli altri il tema del significato simbolico degli “Smalti”, considerazioni che crediamo sia interessante richiamare integralmente.
GLI SMALTI
“Una delle norme fondamentali che regola l'araldica asserisce che > chi ha meno ha più < con riguardo alla composizione degli smalti, figure e positure dello scudo.
E lo stemma del Patriarca di Venezia Angelo Scola che ora andremo ad esaminare è composta dai metalli oro ed argento e dai colori d'azzurro ed al naturale.
> identici a quelli scelti da Papa Bergoglio per i suoi stemmi <
Cercare il proprio stemma, quindi, quello vero, da poter innalzare come vessillo, con il quale segnare le proprie carte, comprenderne compiutamente i simboli, non è, in qualche modo, cercare se stessi, la propria immagine, la propria dignità?
Ecco come un atto, che potrebbe essere letto solo formalmente, può acquisire invece un significato simbolico e fortemente pregnante.
D'oro e d'argento, d'azzurro e al naturale, quindi, nello stemma del patriarca Angelo, ma quali simboli racchiudono e sprigionano tali smalti, quali messaggi ne derivano per l'uomo, spesso frastornato, giunto, oramai, al XXI secolo?
I “metalli”, di oro e d'argento, araldicamente rappresentano e ricordano le antiche armature dei cavalieri che, secondo il rispettivo grado di nobiltà, erano appunto dorate o argentate; l'oro, inoltre, è simbolo della regalità divina mentre l'argento allude a Maria.
Il “colore” d'azzurro ricorda, invece, il mare attraversato dai crociati per portarsi in Terra Santa.
Addentrandoci più specificatamente nel simbolismo araldico degli “smalti”, ricordiamo che fra i “metalli”, l'oro rappresenta la Fede fra le virtù, il sole fra i pianeti, il leone nei segni zodiacali, luglio fra i mesi, la domenica fra i giorni della settimana, il topazio fra le pietre preziose, l'adolescenza sino ai vent'anni fra le età dell'uomo, il girasole fra i fiori, il sette fra i numeri e se stesso fra i metalli; l'argento rappresenta la Speranza fra le virtù, la luna fra i pianeti, il cancro nei segni zodiacali, giugno fra i mesi, il lunedì fra i giorni della settimana, la perla fra le pietre preziose, l'acqua fra gli elementi, l'infanzia sino a sette anni fra le età dell'uomo, il flemmatico fra i temperamenti, il giglio fra i fiori, il due fra i numeri e se stesso fra i metalli.
Fra i “colori”, invece, l'azzurro, smalto tipicamente mariano, rappresenta la Giustizia fra le virtù, giove fra i pianeti, il toro e la bilancia nei segni zodiacali, aprile e settembre fra i mesi, il martedì fra i giorni della settimana, lo zaffiro fra le pietre preziose, l'aria fra gli elementi, l'estate fra le stagioni, la fanciullezza sino ai quindici anni fra le età dell'uomo, il collerico fra i temperamenti, la rosa fra i fiori, il sei fra i numeri e lo stagno fra i metalli.
Ricordiamo, inoltre, che con il termine “al naturale” intendiamo tutte quelle figure che, caricate nello scudo, conservano il loro originario colore”
La stessa simbologia della Chiesa Romana è attinta dall'Antico e dal Nuovo Testamento. Nei secoli, la Patristica, i legendaria dei Santi e la Liturgia, hanno offerto alla Chiesa i temi più svariati per i suoi simboli, destinati a divenire figure araldiche. Quasi sempre tali “simboli” alludono a compiti pastorali o di apostolato degli istituti ecclesiastici, sia secolari che regolari, oppure tendono ad indicare la missione del clero, richiamano antiche tradizioni di culto, memorie di santi patroni, pie devozioni locali.
La stella araldicamente rappresenta
> la mente rivolta a Dio, la finezza d'animo e azioni sublimi <
La stella a cinque o a otto punte avrebbe dovuto essere interpretata secondo la tradizione, che vede la cometa come l'apparizione luminosa dello
Spirito Santo
E non certo il Grande Architetto dell’Universo, che , secondo alcuni critici avrebbe ispirato la scelta occulta del
“pentalfa massonico”
Capitolo 2
> Stella a cinque punte <
> Pentalfa massonico <
Stella che tante critiche hanno mosso a quella inizialmente scelta da Papa Francesco I, per il suo emblema pontificio
ritenuta da un esegesi molto superficiale un > Pentalfa < simbolo chiaramente massonico.
Val la pena richiamare un commento in proposito ritrovato su internet
> LA STELLA A CINQUE PUNTE <
«Sempre per i soliti esaltati è un pentacolo... un simbolo massonico.... Si vede che secondo loro a guidare i magi fino a Cristo è stata una stella massonica!... (Matteo 2:2-10 ) che si è fermata dove si trovava il neonato Gesù: "la stella, che avevano vista in Oriente, andava davanti a loro finché, giunta al luogo dov'era il bambino, vi si fermò sopra" (Matteo 2.9) »
ANCHE GESÙ È UN MASSONE.... LO SAPEVATE?
«IO, GESÙ, ho mandato il mio angelo per attestarvi queste cose in seno alle chiese. Io sono la radice e la discendenza di Davide, la «Lucente Stella Del Mattino». (Apocalisse 22,16) »
http://www.linkiesta.it/stemma-anello-francesco-bergoglio
Il maggior critico è stato proprio Giorgio Aldrighetti. Sull’argomento si è espresso molto chiaramente, tanto da convincere l’araldista pontificio a cambiare la figura della
> stella a cinque punte <
«Lo stile dello scudo è semplice. Sul campo blu – il quale, specifica Aldrighetti,
«è colore di solito associato alla Madonna» - si notano tre simboli.
> 1° simbolo <
«In alto, l’emblema della Compagnia di Gesù, dalla quale proviene Jorge Mario Bergoglio: anche questo (il sole con il monogramma HIS di San Bernardino) è un
> ?! inedito assoluto !? <
> 2° simbolo <
Per quanto riguarda il "2° simbolo" Aldrighetti non fa alcuna osservazione nonostante sia riprodotto, nella 1° versione, chiaramente
“un grappolo d’uva bianca”
Si limita infatti riprendere quanto comunicato in conferenza stampa da mons. Lombardi.
> 3° simbolo <
« Sulla sinistra > una stella a cinque punte < simbolo della Vergine Maria.
«Maria è la stella del mattino»
- dice l’araldista chioggiotto –
« ma il disegno mi ha sorpreso:
> La stella a cinque raggi” si era vista solo nello
> stemma di Papa Luciani <
« le beatitudini » o al limite «sei »
« La cosa davvero curiosa, per gli esperti della materia, è che
«la stella a cinque punte» è una ”icona” tipica della
> massoneria scozzese di rito antico ed accettato <
Capitolo 3
> Critiche immotivate <
> 1° simbolo <
il simbolo solare gesuita
I raggi del sole
sono
> 32 <
> 16 diritti e 16 ondulati disposti alternativamente <
Nella storia papale il simbolo solare della Compagnia di Gesù è stato in effetti richiamato solo in stemmi vescovili e cardinalizi
Mons. Carmelo Cutitta Mons. Ciattini
Cardinale Vanehore Alberte
Cardinale Angelo Comastri Cardinale Navarrete
In questo simbolo sono racchiusi molteplici significati, primo fra tutti,
> la luce di Dio che tutto rischiara <
Simbolo solare riprodotto in molte bandiere di paesi sudamericani,legati alle tradizioni dei popoli maya e inca: il famoso Sole di maggio
> 3° simbolo <
> Stella a cinque punte <
"Simbolo Mariano"
Anche su questo “3° simbolo” le critiche mosse da Aldrighetti appaiono altrettanto infondate e pretestuose, in quanto “la stella a 5 punte” è un simbolo di chiara ispirazione mariana, come del resto confermato dalla stessa numerosa araldica ecclesiastica, che sembra contraddire l’espertissimo araldista chioggiotto, che ha finito per complicare,anziché semplificare l’interpretazione della simbologia scelta per lo stemma papale. Simbolo mariano, che è stato infatti scelto senza alcuna remora da numerosi
> Vescovi e Cardinali <
Come nello stemma del Cardinale Comastri, che non si è posto alcun dilemma nell’inserire sia la stella a cinque punte, sia l’ologramma di San Bernardino di Siena
Identica scelta da parte del Cardinale Andrea Corsero Lanza di Montezemolo, uno dei maggiori esperti di araldica ecclesiastica.
Alto prelato che ha ritenuto non sconveniente inserire nel suo stemma
> due stelle a cinque punte <
non arrivando certo al livello di Papa Giovanni Paolo I, che
> da Vescovo di Vittorio Veneto inserì nel suo scudo
> Tre stelle a otto raggi <
> da Patriarca e Cardinale le trasformò in
> Tre stelle a sei raggi <
> da Papa... le cambiò ancora in
> Tre stelle a 5 raggi <
Tre stelle caricate in uno scudo ecclesiastico nelle varie positure – in fascia, in banda, in sbarra, bene ordinate, male ordinate - simboleggiano
la Fede, la Speranza e la Carità <> le Tre Virtù Teologali
Esaminando gli stemmi autentici a colori di Papa Luciani da Vescovo, da Patriarca-Cardinale e infine da Papa , si possono notare oltre agli ornamenti specifici del grado, la scelta ad alto contenuto esoterico dei simboli e in particolare del
“simbolo della stella a cinque punte”
scelto a sua volta da diversi alti prelati senza suscitare alcuna riserva o obbiezione.
Mons Mario Antonio Cargnello, vescovo di Salta in Argentina, lo ha addirittura scelto come
> Unico Simbolo <
e nessuno ha avuto nulla da ridire, tanto da essere nominato Arcivescovo, come del resto per chi ha scelto stelle a cinque,sei,sette e otto punte.
> Stella a 5 punte <
Cardinale Andrea Corsero Lanza di Montezemolo
> Stella a 6 punte <
> Stella a 7 punte <
Mons. Carmelo Cutitta
> Stella a 8 punte <
In effetti “la stella” è “un simbolo” che compare in molte Chiese e viene ampiamente utilizzato anche nello stemma di centri studi diretti da gesuiti, che non si sono fatti alcun scrupolo di applicare e seguire la simbologia legata al numero

Per molti, come per la Chiesa Cattolica, «la stella a cinque punte» rappresenta la Madre di Cristo, «la Signora del Cielo» ed è questa la spiegazione che la Sala Stampa Vaticana ha voluto ricondurre al simbolo presente nello “stemma” di
Papa Francesco
Capitolo 4
> Le Stelle di Maria <
In linea generale, le stelle sono simbolo dell’armonia cosmica creata da Dio, quale si manifesta all'uomo nel ciclo dello zodiaco.
Nella corona di dodici stelle sul capo della Donna Apocalittica ( Ap.12,1) viene adombrato appunto lo zodiaco, ma non si fa alcune distinzione, utilizzando ogni tipi di stella.
> stella a 5 punte <
> stella a 6 punte <
> stella a 8 punte <
Per molti interpreti «la stella a cinque punte» simboleggia «la cometa» sotto cui, secondo la tradizione, sarebbe nato Gesù. Eppure la stessa «cometa» ha un suo significato non proprio letterale e sicuramente simbolico. Nello specifico si tratta proprio di un
"simbolo nel simbolo"
<<Nato Gesù in Betleem di Giuda, al tempo di Re Erode, ecco dei Magi arrivarono dall’Oriente a Gerusalemme, e chiesero: "Dov’è il Re dei Giudei nato da poco? Perché noi abbiamo visto la sua stella in Oriente e siamo venuti per adorarlo">>.
- "Stella" dunque, non “Cometa” -
Ma la “Cometa” è frequente nei testi antichi e serve a sottolineare
> la straordinarietà dell'evento <
Le stelle divengono infatti immagine del giudizio divino, come quando l'Apocalisse (8,10 s) parla della grande stella di nome
“Assenzio"
che cade dal cielo ardente come una torcia.
Ricordiamo che anche “la stella ad otto punte” o ottagona, rappresenta nella simbologia cristiana
"la stella del mattino-Venere"
“Fra gli astri ha sempre trovato particolare considerazione
> la stella del mattino <
che annuncia la luce del sole, continuamente vittoriosa sull'oscurità della notte (…)”.
Le luci del cielo ubbidiscono alla Legge del Creatore e insieme ai figli di Dio gioiscono in coro le stelle del mattino (Gb.38,79.
In questo simbolo sono racchiusi molteplici significati, primo fra tutti.
> la luce di Dio che tutto rischiara <
Capitolo 5
Esegesi della simbologia della”Stella ad Otto Punte”
La Stella a otto punte, nell’iconografia cristiana, richiama alla
"Vergine Maria"
< La Stella mattutina >
come è raffigurata nelle litanie mariane, allorché si invoca
"La Vergine"
Ma la “Stella a 8 punte” oltre a essere
> un simbolo mariano <
è più profondamente
> un simbolo cristologico <
“ la lucente stella del mattino”
Del resto è lo stesso GESÙ ad affermare: «ho mandato il mio Angelo per attestarvi queste cose in seno alle chiese. Io sono la radice e la discendenza di Davide, la LUCENTE STELLA DEL MATTINO» (Apocalisse 22,16)
La “venuta di Cristo” sulla terra è annunciata ai Magi d'Oriente da una stella ( Mt.2,2). Quale “quintessenza” del cosmo, Giovanni vede sette stelle nella destra del Figlio dell'uomo ( Ap.1,16)
Le sette stelle sono gli Angeli delle sette Chiese (Ap 1,20),
Le Sette Chiese, a loro volta, simboleggiano
> La Chiesa Universale <
Quindi, rappresentano Colui che è per noi “fonte di luce”, Colui che illumina la strada di ogni cristiano e soprattutto la rotta che la nave della Chiesa è chiamata a percorrere nella storia dell’umanità,come è ben raffigurato nello stemma del
Cardinale di Milano Ettore Scola
che ha ripreso quello già scelto quale Patriarca di Venezia
Del resto altri Patriachi di Venezia hanno inserito la stella a 8 punte nel loro stemma
Cardinale Adeodato Giovanni PIAZZA
Né va ritenuto un fatto casuale che nello stemma di Papa Francesco la stella che compare ora è la
> stella a otto punte <
Con molta probabilità Papa Francesco, nell’accettare di cambiare il simbolo della stella, passando da quella a “5 punte” a quella a “8 punte”, aveva probabilmente in mente e nel cuore “le stelle”, che ricoprono il manto della
> Madonna di Guadalupe <
la Vergine più amata e venerata in Sudamerica
Ma, ad un esame più attento, riteniamo che vada maggiormente preso in considerazione l’aspetto cristologico del simbolo, legato al “Discorso della Montagna” di Gesù e alle “Otto Beatitudini”.
Capitolo 6
> Il Discorso della Montagna <
“Le Otto Beatitudini”
Le beatitudini sono "il cuore" del messaggio di Gesù.
per capirle bisogna lasciar parlare il testo ( Matteo 5,1-12)
[1] Vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli.
[2] Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo:
[3] "Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
[4] Beati gli afflitti, perché saranno consolati.
[5] Beati i miti, perché erediteranno la terra.
[6] Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.
[7] Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
[8] Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
[9] Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
[10] Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
[11] Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.
[12] Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi.
Al riguardo, sono interessanti le riflessioni di Maria Rita Pisano.
RIFLESSIONI:
"Il messaggio evangelico che in Matteo ha uno spiccato intento catechetico, una forte esigenza teologico-morale, volta alla progressiva elevazione spirituale dei credenti, non dimentica, tuttavia, la concretezza storica :…vi insulteranno, vi perseguiteranno…diranno ogni male di voi…. é specchio della reale situazione in cui si trova la giovane Chiesa con i suoi fedeli. Essi, provenienti dal giudaismo, hanno alle spalle una guerra che ha portato la distruzione di Gerusalemme e del suo tempio; del resto, la nuova comunità, non gradita ai Romani, é invisa anche a Israele.
In tale contesto, e con una fortissima spinta missionaria ed ecumenica, l’Evangelista traccia come una sintesi del messaggio di salvezza: un itinerario interiore e di concreto stile di vita che, pur nel dramma dell’esistenza, anzi proprio perché in situazione penosa, conduce alla felicità di chi vede Dio con occhi di figlio.
Il ‘discorso della Montagna ‘ inaugura la predicazione di Gesù all’indomani della morte del Battista,…..andò ad abitare…nel territorio di Zabulon e di Neftali, perché si adempisse quanto fu scritto dal profeta Isaia…… ………..
( Mt.4,13-16 )
Da questo momento ha inizio l’annuncio del regno di Dio, esso non è regolato dalla logica di questo mondo, ma da principi che vi si oppongono e che lo stesso Signore enuncia come ‘beatitudini‘ .
Si, ‘le beatitudini’, così come i Vangeli le presentano, sono dei 'principi', non occasionali esperienze.
Il discorso di Gesù è discorso profetico….allora aprì la sua bocca…espressione che ricorre una sola volta e, come nota Agostino, dà forte risalto all’insegnamento del Maestro.
Innanzitutto Gesù sale sulla montagna e pronuncia il discorso circondato dai dodici apostoli e dalle folle: si tratta di una folla venuta da ogni dove, persino dalla decapoli e da oltre il Giordano. Il discorso, quindi, non è rivolto solo ai dodici o al popolo giudaico, ma a tutti.
Quindi le beatitudini rimandano a Gesù e non a Maria
Ma quale "significato" Egli vi attribuì?
Pensiamo di riassumere il suo pensiero in tre affermazioni.
- Le beatitudini sono una proclamazione messianica, un annuncio che il Regno di Dio è arrivato. I profeti hanno descritto il tempo messianico come il tempo dei poveri, degli affamati, dei perseguitati, degli inutili. Gesù proclama che questo tempo è arrivato. Per i profeti le beatitudini erano al futuro, una speranza.
- Per Gesù sono al presente: oggi i poveri sono beati.( Papa Francesvo lo ha posto al centro del suo messaggio evangelico)
- C’è un secondo aspetto: con le beatitudini Gesù non solo proclama che il tempo messianico è arrivato, ma proclama che il Regno è arrivato per tutti, che di fronte all’ Amore di Dio non ci sono i vicini e i lontani, non ci sono emarginati. anzi, coloro che noi abbiamo emarginato sono i primi.
-Infine va detto che Gesù non solo proclamò le beatitudini, ma le ha vissute. Ecco perché la proclamazione delle beatitudini, è preceduta da un’annotazione generale che riassume l’attività di Gesù (4, 23-24): lo circondavano ammalati di ogni genere, sofferenti, indemoniati, epilettici. Ha cercato i poveri e li ha amati, preferiti.
Egli fu povero, sofferente, affamato: eppure amato da Dio.
Sta qui il paradosso delle beatitudini: la vita di Cristo dimostra che i poveri sono i beati, perché essi sono al centro del regno e perché – contrariamente alle valutazioni comuni – sono essi, i poveri, i crocifissi, che costituiscono la storia della salvezza."
Capitolo 7
> il segreto dell’otto <
“la Croce delle Beatitudini”
-->
- simbolo gnostico templare -
Per quanto concerne il discorso simbolico sulla stella dorata ad otto punte, questo simbolo è presente maggiormente nell'araldica ecclesiastica
ma è ripresa anche nell’araldica comunale.
Città di Scarlino
Nella cultura occidentale la stella ad otto punte corrisponde al Centro Sacro, il quale viene raffigurato da un quadrato, nel quale vi sono due diagonali e due mediane.
In architettura esiste un chiaro riferimento tra la stella ad otto punte e il Centro Sacro.
L’unione delle punte formano l'ottagono e in origine i battisteri erano di forma ottagonale.
Ricordiamo che il Battesimo era considerato uno strumento per compiere un vero e proprio “Rito di passaggio”. Tale Rito, manifesta appunto
il passaggio che avviene dalla terra al cielo, dalla materia allo spirito.
Nella cultura orientale troviamo la medesima descrizione del Centro Sacro, ma in forma circolare. La Ruota con Otto Raggi compare prevalentemente in Oriente, ma anche in Occidente. Questa da origine a vari significati simbolici, quali la ruota del Karma, la ruota dei Chakra, la Rosa ad otto petali.
Simboli derivati dall'Ottonario
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La Croce delle Beatitudini (derivazione dall'ottagono) |
La Stella Polare (derivazione dall'ottagono) |
La Clavicola di Phu-Hi |
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La Ruota ad Otto Raggi |
La Ruota della Fortuna |
La Rosa dei Venti |
Nella Basilica di Collemaggio a L’Aquila è riprodotto un Labirinto con Tre 888
Nella versione della mitologia contemporanea, ovvero per quanto concerne la mitologia popolare, esiste una spiegazione, tra la similitudine delle coincidenze simboliche e mitologiche, in riferimento ai simboli derivati dal numero otto e dalla figura della
"Magna Mater"
< la Croce delle Beatitudini >
Possiamo quindi affermare che sia un riferimento al femminino sacro.
In tal senso la Vergine rappresenterebbe questo
< Trono >
la stella ad otto punte è il simbolo del
"Tempio"
I Templari hanno adottato questo simbolo, nella costruzione delle grandi Cattedrali gotiche, come nella Cupola della Chiesa di San Lorenzo a Torino.
Il Rosone gotico rappresenta il simbolo della
> Stella ad otto punte <
Il Simbolo della Rosa, quello della Ruota.
Questi "Simboli" si ritrovano tutti, in un'unica icona:
<La coppa del Santo Graal>
Il Graal è l’immagine simbolica della "Coppa", che rappresenta "il femminino" relativo alla
> Grande Madre <
Sin dai tempi antichi “la Coppa” rappresentava
>l’acqua<
che cadeva dall’altro, così come la Terra che – accogliendo in sé - veniva fecondata, era il simbolo della Magna Mater, la dea Cibele per i romani.
"La Madre di tutte Madri"
La leggenda dei cavalieri alla ricerca del Graal, sta a significare il ritrovamento del femminino sacro rappresentato dalla
>Stella ad otto punte<
Tale simbolo disegna poi la conciliazione tra la terra, raffigurata dal “quadrato” e il Cielo figurato dal “cerchio”, così come nella simbologia dei solidi, la materia è rappresentata dal “cubo” e lo spirito dalla “sfera”.
L’emblema di questo equilibrio tra l’Avere e l’Essere è la Stella Polare: la Porta del Cielo. Altra similitudine è la Rosa dei Venti, per l’utilizzo dell’indicazione dei punti cardinali.
La Stella polare iconograficamente ha uno schema ottagonale: quindi, la simbologia del numero otto e i relativi simboli del centro sono determinati dalla sua simmetria centrata.
Per tale motivo è chiamata Stella Polare. In altre parole è considerata simbolicamente
< il Centro del Mondo <> Il Cuore dell’Universo>
E per tale motivo metaforicamente
"la stella polare"
è il simbolo della “Fonte di Luce” per la salvezza materiale e spirituale. Questa rappresenta metaforicamente
> il Centro Sacro <
Attorno al quale ruota l’intero firmamento
Come la Stella Polare indica la via giusta, la Stella ad Otto punte rappresenta
> la Via dei Giusti<
"la Via della risveglio"
"secondo molti miti popolari
da cuore a cuore
avv. Giovanni Salvati
Un uomo non può cambiare il mondo
ma può diffondere un messaggio
che può cambiare il mondo
>>>>>V PARTE <<<<<
Capitolo 1
> Francesco I <
Effetti e significati “misterici-escatologici” nella scelta del nome
http://soscollemaggio.com/it/component/content/article/213.html
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